Quest’anno il nostro istituto parteciperà al concorso per “Policultura”, edizione 2023/2024 con un progetto ideato e coordinato dalla prof. Mafalda Baccaro, denominato “La panchina rossa”. Il progetto ha anche un sottotitolo: “Dalla violenza contro le donne a una nuova affettività”, perché mira a far riflettere le studentesse e gli studenti sul fenomeno, sempre più diffuso nel mondo e nella nostra nazione, della violenza contro le donne: comportamenti antichi, trasversali ad ogni status sociale, in alcuni Paesi del mondo persino autorizzati dalla legge o dalla religione, che a volte accadono nei luoghi pubblici, altre volte in modo sommerso, violenze psicologiche e violenze fisiche che sono causa di tragedie tali da dover coniare il termine “femminicidio”.
Scopo del progetto non è tanto indagare su fatti di cronaca, ma discutere di pari opportunità, di pari considerazione degli individui, indipendentemente dal genere, cercando di abbattere i pregiudizi, gli stereotipi, i modi di dire, le parole che costituiscono vere e proprie barriere all’uguaglianza e al reciproco rispetto in quanto persone, per sviluppare “una nuova affettività”, rispettosa e gentile.
La musica sarà veicolo trainante di questo percorso educativo che si svilupperà anche trasversalmente attraverso tutte le discipline, accogliendo tutti i contributi di chi vorrà esserne parte attiva.
Ultimamente, si installano nelle piazze delle panchine rosse. Sedendo su una panchina rossa, o guardandola se vi si passasse vicino, si dovrebbe pensare alle donne che subiscono maltrattamenti, che sono diventate vittime della violenza di genere, che sono state uccise proprio da chi doveva essere per loro un compagno, un fidanzato, un marito. Purtroppo, senza un’adeguata riflessione su questa tematica, la panchina rossa rischia di diventare un arredo urbano come tanti, priva di significato. D’altra parte, è utopistico pensare che una panchina possa essere la soluzione di un problema che in Italia sta diventando talmente grave che il Presidente Mattarella l’ha definita “una barbarie sociale che richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante”. Il Presidente ha anche detto che: “a questa (azione) si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo”.
“La panchina rossa” sarà l’approdo del nostro progetto, con un’attività finale che prenderà forma “in corso d’opera”.
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